In seguito alla notizia della riapertura della discarica in località Tre Ponti di Montesarchio, annunciata dal commissario di Governo, Gianni De Gennaro, il presidente del CdA dell’ASIA Benevento S.p.A. , Lucio Lonardo, dichiara quanto segue:
«Abbiamo appreso dalla stampa che il Presidente Bassolino ha varato l’ennesimo pool di esperti, un gruppo di lavoro, per così dire, formato dal prof. Paul Brunner, da Antonio Cavaliere, da Paolo Gasparini e da Antonio Leone: “Quattro uomini incaricati di stendere ciò che da dieci anni nessuno in Regione ha mai visto, ovvero un piano operativo per la raccolta differenziata, il riciclo e la riduzione dei rifiuti”.
Intanto, il Commissario di Governo parla della necessità di individuare sul territorio una “pattumiera” da 1 milione di tonnellate, come dire, torniamo indietro di un paio di lustri e ammettiamo di essere stati precipitosi nella chiusura delle discariche senza accertarci prima del corretto funzionamento degli impianti per la produzione di CDR che, come abbiamo visto, hanno determinato di fatto una duplicazione delle discariche, una per frazione organica stabilizzata, una per le ecoballe (poco eco e molto balle), che nessun termovalorizzatore potrà mai eliminare.
Ecco, oggi, l’ultimo coniglio uscito dal cilindro del prestigiatore: la riapertura delle vecchie discariche, magari già bonificate, come Pianura docet per tirarsi addosso altre sollevazioni popolari, come da copione, cambiando solo il set e dando ragione e voce, e questo è già un miracolo considerandone il timbro, al Sindaco di Napoli, Iervolino, che ebbe a dichiarare l’assurdità di prevedere discariche in territorio napoletano, essendo questa prerogativa di Benevento.
Subito accontentata. Ecco il Tre Ponti bis dopo il Tre Ponti uno, Casalduni, Piano Borea, Ponte Valentino, Paolisi, Sant’ Arcangelo Trimonte, come dire alle altre Province gli impianti con indotto economico positivo in entrata, ai “cafoni sanniti” l’immondizia, neanche differenziata, insomma monnezza doc!
Se, effettivamente, fossimo su un set cinematografico sarebbe un serial o una commedia all’italiana ma chissà perché a me viene in mente l’ultima follia di Mel Brooks. E questa storia, poi, di chiudere gli impianti di CDR tra quindici giorni per andare in discarica: ma lo sanno questi signori quanti lavori e mezzi da impiegare ci vogliono per riattivare una discarica, quanti tumulti popolari da sedare, quanti capannoni di biostabilizzazione dei CDR da svuotare, ( solo a Casalduni ce ne è uno di 2000 metri quadrati pieno all’inverosimile), con il rischio, concreto, di continuare a mettere il carro dinanzi ai buoi?
E poiché si dice mogli e buoi dei paesi tuoi l’ASIA, da sola, ha già progettato da tempo tutto quello che si chiede ora al pool di esperti (manca solo l’aggiunta di sperpero di denaro pubblico) : se i dirigenti regionali preposti all’uopo non sono all’altezza vengano rimossi e con i soldi risparmiati si potranno pagare le parcelle degli esperti o meglio assumere dirigenti qualificati. Quanti esperti e commissari si sono succeduti in questi anni solo per ritornare al punto di partenza senza acquisire alcunché di quanto prodotto dalle esperienza precedenti?
Per esempio, che fine hanno fatto i siti di Lacedonia e Vallata individuati nell’avellinese dal pool di esperti di Bertolaso che ne magnificavano le doti geologiche necessarie per la messa in sicurezza dell’ambiente circostante?
Strano che, solo qui, non ci sia uno straccio di intercettazioni telefoniche di qualcuno che magari che ne sconsigliava l’utilizzo per mere ragioni di geopolitica. Sorge, allora, spontaneo un altro dubbio: non è che le ragioni delle dimissioni di Bertolaso siano state dettate proprio da questo, visto che le ha sempre motivate con ragioni di ostracismo politico e non perché non si sentisse in grado di risolvere il problema?
Di certo si susseguono tavoli politici con esponenti locali delle Province campane ma mai, e dico mai, si è fatto un tavolo con le Aziende speciali e con i Consorzi che vivono la quotidianità del problema rifiuti e che magari, come noi, hanno anche nel cassetto la soluzione definitiva del problema, ma forse non abbiamo credibilità perché non abbiamo dissipato il denaro dei contribuenti in assurde e costose consulenze di un pool di esperti!
Le nostre ripetute richieste di essere ascoltati sono rimaste inevase a tutti i livelli e oggi il futuro appare ancora più nebuloso, senza Sindaco e Prefetto, ovvero senza quelle persone che erano il nostro gratuito pool personale, un pool che ci ha consentito di tenere la nostra Città in uno stato di decoro ambientale ben superiore a quello di tutte le altre Città campane, pur senza le 4 stazioni di trasferenza finanziate e costruite nella Provincia di Salerno!
Il paese di Bengodi è sicuramente lontano dalla nostra realtà ma chiediamo dignità, o quanto meno, le pari opportunità rispetto ai finanziamenti accordati alle altre Province e invitiamo i cittadini a far sentire la loro voce agli amministratori della cosa pubblica affinché rifiutino sdegnosamente il piatto di lenticchie offerto per svendere e svilire il proprio territorio a discarica regionale ribadendo invece la necessità di fornire all’ASIA l’autorizzazione richiesta per la costruzione di un proprio impianto provinciale per la trasformazione in energia dell’umido per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti». |