So bene i rischi che corro con questa richiesta di diritto di replica a quanto improvvidamente dichiarato da un redattore di una testata giornalistica nella pagina locale in merito allo status dell'igiene urbana in Città e cioè che questo mio scritto faccia il pari con il libro di Oriana Fallaci "lettera ad un bambino mai nato", ma confido nell'onestà intellettuale del Nostro o magari dei suoi colleghi perché mi si possa garantire il diritto democratico alla difesa perché non ho mai creduto appieno alla sussistenza di un "Quinto Potere". Orbene, esaminando quanto testè dichiarato dal nostro nel suo articolo del 26�62016, pag. 31 capoverso3, oggetto "igiene urbana", analiticamente mi sento di contestare: 1) le ricapitalizzazioni milionarie di cui è stata oggetto l'ASIA si riferisce al 2007 allorquando l'Azienda era messa peggio dell'AMTS, per responsabilità dell'amministrazione dell'epoca, con perdita secca di 3.000.000 euro di capitale sociale, perdita del TFR dei lavoratori, decreti ingiuntivi per centinaia di migliaia di euro anche per l'acquisto di un impianto inutilizzabile, affitto, udite udite, di cassonetti dal Comune di Napoli per la raccolta stradale, acquisto dal Comune di capannone, ex Geripa, di proprietà di un defunto consigliere comunale dell'epoca non collaudato, non collaudabile più basso dei compattatori che avrebbe dovuto ospitare; in aggiunta 8% di raccolta differenziata, cosa per cui recentemente la Corte dei Conti ha condannato la giunta dell'epoca al risarcimento, mancanza totale di qualsiasi tipo di licenza per il trasporto dei rifiuti, assenza di una qualsiasi progettualità tanto meno del porta a porta. b) i dati ottimi della raccolta differenziata merito esclusivo dei cittadini" : ma quelli di oggi erano gli stessi del 2007 quindi vuol dire che l'Azienda ha fatto qualcosa di estremamente positivo per progettualità, per informativa pressante e coinvolgente anche grazie all'impiego di facilitatoci che, casa per casa, hanno insegnato la raccolta differenziata conferendo anche i presidi.
A meno chè il nostro non abbia dati su una improvvisa esplosione demografica, ma siamo a crescita zero, o di una improvvisa moria di cittadini che abbiano completamente sovvertito i dati di un ricambio generazionale i soli 9 anni.
E comunque l'Azienda, in concomitanza delle significative percentuali raggiunte, ha da 4 anni i bilanci in attivo, cosa mai registrata in Italia per Azienda in house che si occupa di rifiuti. c) "il degrado del Centro storico mai registrato prima".
Per avere di più e meglio si possono fare tre cose che ahimè non sono in capo all'Azienda :
1) piano di investimenti per la sostituzione di mezzi che in alcuni casi hanno più di 30 anni e che passano il maggior tempo in officina piuttosto che in strada, strada che spesso i nostri operatori sono costretti a percorrere a piedi per mancanza anche dei porter
2) controlli incrociati, ma seri, tra le utenze per individuare chi elude la tassa e quindi il porta a porta abbandonando rifiuti in strada o nei cestini gettacarte rendendoli inutilizzabili ai pedoni, senza contare che il centro storico pullula di abitazioni adibite al meretricio ove sicuramente ci saranno pratiche differenziate ma non penso che riguardino la raccolta dei rifiuti
3) i controlli sui possessori degli animali domestici a passeggio sono inesistenti e le deiscenze canine incontrollabili ma calpestabili
4) 120 km quadrati di territorio per il verde sono gestiti da una trentina di giovanotti che mentre tagliano da una parte subiscono una ricrescita dall'altra e questo perché i fondi a disposizione non consentono altro personale
5) l'alluvione ha messo in ginocchio l'Azienda con la prematura scomparsa del 30% delle attrezzature, (abbiamo aiutato la popolazione ma non siamo stati aiutati) e quando gridiamo al miracolo perché è stato prorogato lo stato di emergenza per il Sannio dovremmo invece gridare allo scandalo perché vuol dire che il Commissario è stato di una tale inefficienza da non risolvere un tubo.
6) la mancanza di controllo del territorio ha determinato un proliferare di discariche a cielo aperto e un incremento dello zoccolo duro degli inzivados.
Concludo dicendo al Nostro censore che penso così di aver dato un pò di materiale per un'inchiesta giornalistica ma seria, obiettiva, costruttiva nell'interesse della res pubblica e senza il ricorso a "dalli all'untore".
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